Fondato intorno al XV secolo e inizialmente intitolato a San Rocco
Successivamente, nel 1580, il monastero fu dedicato a Sant'Antonio Abate e nel 1663 fu ristrutturato. Fu soppresso nel 1809 a causa delle leggi volute da Gioacchino Murat e nel 1863, acquistato da privati, convertito a civile abitazione, destinazione tuttora in uso.
La chiesa, risalente alla metà del XVII secolo, fu in parte ricostruita nel 1950 a seguito del crollo del tetto della facciata e di due cappelle laterali. La facciata è rivestita in pietra leccese e termina con un timpano triangolare.
Gli unici elementi decorativi sono nei fregi del finestrone e del portale, il cui timpano è sormontato da una statua lapidea di Sant'Agostino. L'interno, con pianta a navata unica, è scandito da cappelle laterali ospitanti altari barocchi. L'altare maggiore fu edificato nel 1663 da Placido Buffelli ed è decorato con le statue di Sant'Agostino, Santa Lucia, Sant'Egidio e San Vito.